L’anno pastorale 2019/2020 è stato, in gran parte, segnato dall’emergenza legata alla diffusione del COVID-19, un’emergenza che oltre ad avere conseguenze drammatiche sul piano sanitario sta sempre di più avendo risvolti drammatici anche sul piano sociale, colpendo sia centinaia di famiglie che improvvisamente si sono ritrovate senza sostentamenti economici a causa della perdita di lavoro creando nuove situazioni di povertà, sia chi già viveva situazioni di difficoltà alimentando ulteriormente il loro stato di fragilità.
In questo difficile scenario la Caritas diocesana ha cercato di dare il suo contributo attraverso un “fare” continuo e concreto abitato dalla speranza e dalla fiducia nella vita.
Il 1° rapporto sulla povertà che è stato accuratamente studiato e voluto dalla nostra Caritas, è un risultato assai valido raggiunto in equipe da un affiatato gruppo di giovani operatori in stretta collaborazione con i Centri di Ascolto parrocchiali che ormai costituiscono concreti punti di riferimento non solo per le nostre Parrocchie, ma anche per tutto il territorio in cui operano in collegamento con le realtà pubbliche.
Queste sinergie sono finalizzate alla ricerca del bene di quanti oggi affrontano la realtà sociale, culturale e lavorativa nella quale spesso si è soliti provare un senso di smarrimento e disorientamento, frutto dell’incertezza politica che considera non di rado gli ultimi mero scarto sociale.
L’attenzione sempre viva e presente di Caritas nei confronti di una svariata fetta di persone e di problematiche, della pandemia covid19 in corso, che quotidianamente tanti volontari impegnati sul territorio incontrano, mettendo a disposizione tempo, competenze e soprattutto una continua relazione interpersonale, si realizza anche mediante questo rapporto, che raccoglie e restituisce il lavoro da essi svolto.
Si tratta di voler discernere e di voler ragionare con il cuore per essere pronti ad un’accoglienza totale, in modo che l’integrazione dei poveri divenga piena, compresa e condivisa nelle esigenze più semplici ed essenziali. «Siamo tutti sulla stessa barca », come ci ha ricordato Papa Francesco in una Piazza San Pietro deserta e lucida di pioggia, invocando dal Signore la fine della pandemia (27 marzo 2020).
In questo cambiamento d’epoca e di mentalità, in un contesto sociale così denso di voci stridenti, occorre recuperare un messaggio di speranza che si basi su un’educazione all’accoglienza, all’attenzione, all’ascolto e alla condivisione. A tutti noi, dunque, è chiesto un impegno per aiutare le persone che ogni giorno incontriamo, ad individuare le possibili soluzioni ai bisogni che vivono rimettendo a fuoco i vari problemi e offrendo sempre nuove proposte: leggere l’opuscolo con attenzione, oltre ai dati statistici che ben illustrano il variegato mondo a cui Caritas rivolge alcune delle sue energie, ci permette di conoscere la realtà che ci circonda e ripensare agli interventi messi in atto.
Un grazie dunque non soltanto a chi ha prodotto con passione questo scritto, ma a tutti gli Operatori Caritas che nelle Diaconie e nelle Parrocchie sono portatori del Vangelo della carità.
✠ Giuseppe Marciante
Vescovo di Cefalù
Via Umberto I, 13bis
90015 Cefalù PA